Forma-Partito

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EL_ROJO
view post Posted on 13/5/2009, 14:51




Gentile professore,

la mia è una domanda che riguarda la nostra attualità, la crisi della sinistra (mi riferisco in primis a quella di ispirazione comunista), la perdita di egemonia "popolare" e la marginalizzazione politica.

Vedo molto arduo, purtroppo, l'affidarsi esclusivamente ad un processo egemonico dal basso...il "basso" in Italia (ma non solo in Italia) ha subito l'ideologia della morte delle ideologie ed è stato completamente fagocitato dal pensiero dominante rafforzato dal flusso mass-mediatico ausiliario.

In questo scenario io penso sia importante un ritorno alla forma-partito (mi riferisco al processo di partito comunista unitario incominciato con la lista a simbolo unico con cui affronteremo le europee) e ad una concezione politica che dall'alto possa ricominciare ad avere appigli e legittimità in basso, dopo anni in cui il partito è corso dietro (molto spesso sciogliendosi dentro) un "movimentismo" che non ha garantito alcun tipo di valenza trasformatrice e/o peso istituzionale.


Le chiedo quindi se il "ritorno" ad una forma-partito unitario, tradizionale (il PCI è stato il piu' grande partito comunista europeo) e istituzionale unitamente ad una linea politica dall'alto possano secondo lei essere obiettivi a cui tendere per ritornare ad avere un ruolo politico e sociale.

Come ci rialziamo, professore?


Cordialità.

Marco

Edited by EL_ROJO - 14/5/2009, 10:23
 
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domenicolosurdo
view post Posted on 19/5/2009, 20:06




Sulla forma-partito ribadisco quello che ho scritto rispondendo ad una domanda precedente:


Risposta alla domanda: Una riflessione sulla cultura politica

Sono convinto della permanente validità di quella che oggi si chiama la forma-partito: inserirò nel mio blog un saggetto che a suo tempo ho scritto per il centesimo anniversario del Che fare? di Lenin.
La biblioteca ideale marxista-leninista ogni lettore è chiamato a costruirsela da sé, tenendo conto anche del campo di indagine da lui privilegiato. Dalla lettura dei miei libri può emergere quali sono i testi che io ritengo più significativi.

 
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domenicolosurdo
view post Posted on 19/5/2009, 20:23




Posso aggiungere un’ulteriore considerazione. I comunisti non possono sciogliersi nel movimentismo per una serie di ragioni. 1) i movimenti vanno e vengono. Si pensi alla grande ondata del ‘68 e alla fine che hanno fatto molti dei suoi leaders 2) ci sono movimenti di massa di carattere reazionario (tale è stato il fascismo) o dall’ideologia torbida e confusa (si pensi al movimento, celebrato da tutta la stampa e dai governanti occidentali, che ha accompagnato la marcia della torcia olimpica e che non ha esitato ad aggredire persino una ragazza costretta sulla sedia a rotelle. Prendiamo i movimenti progressisti, ad esempio quelli schierato senza se e senza ma al fianco del popolo palestinese: cosa ha fatto il PRC di Bertinotti per sostenere tale movimento? Di fatto Bertinotti non ha solo combattuto la forma partito necessaria per l’emancipazione delle classi subalterne, ha anche sabotato i movimenti èpiù chiaramente progressisti. La liquidazione del partito caro alla tradizione che da Marx va a Lenin penalizza anche i movimenti progressisti
 
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2 replies since 13/5/2009, 14:51   254 views
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