"Consumismo"

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PRC-Enna
view post Posted on 15/5/2009, 02:05




Caro compagno Losurdo,
Parto da una banale esperienza personale, mi è capitato andando in Estonia, Lettonia e Lituania per vacanza di parlare un po' con la guida locale che ci accompagnava, nel descrivere il periodo sovietico e i suoi aspetti negativi non ha nemmeno citato en passant le "libere elezioni" o questioni di repressione della religiosità o del dissenso, bensì la mancanza di beni di consumo e le lunghe attese per avere un’automobile.
Personalmente ho individuato in questa presunta (a volte veritiera) mancanza di beni di consumo uno dei motivi di maggiore disaffezione da parte della popolazione verso il sistema sociale sovietico e l’inseguimento nella produzione industriale volto a colmare quella mancanza uno dei motivi di dissesto economico dell’URSS (lessi ad esempio nel libro “Commercio ed industria leggera nell’URSS”, Edizioni di Cultura Sociale, 1954, continui inseguimenti oltre che al volume - cosa nel 1954 legittima - al modello di consumo capitalistico.
Quanto può essere corretta questa analisi?
Quali altri elementi andrebbero inseriti?
 
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domenicolosurdo
view post Posted on 19/5/2009, 19:58




Al momento della sua disfatta l’Urss riusciva ad esportare solo materie prime e armi. L’industria leggera era scarsamente sviluppata e, comunque, sul piano tecnologico, non riusciva a tenere il passo con l’Occidente, come invece avveniva per l’industria pesante e l’industria degli armamenti. Questo carattere decisamente squilibrato dell’economia sovietica si spiega in parte con il costante pericolo di guerra (che spingeva ovviamente a privilegiare l’industria pesante), in parte con le scelte politiche errate del gruppo dirigente (soprattutto post-staliniano) per quanto riguarda sia l’economia sia i rapporti internazionali. E’ anche a partire da questo bilancio dell’esperienza sovietica che si spiegano le scelte del Partito comunista cinese.
 
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domenicolosurdo
view post Posted on 19/5/2009, 20:21




Nel combattere contro la «banda dei quattro», Deng Xiaoping ha giustamente insistito sul fatto che il socialismo non la distribuzione egualitaria della miseria. Esso deve impegnarsi nello sviluppo delle forze produttive, perché tale tale sviluppo è la condizione non solo per l’appagamento dei bisogni materiali ma anche per lo sviluppo di rapporti sociali e di personalità individuali più ricche e più mature. Come ho spiegato nel mio libro, Stalin ha avuto il grande merito di polemizzare contro la riduzione del socialismo a una forma di ascetismo.
 
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2 replies since 15/5/2009, 02:05   255 views
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