Questione Foibe

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Generale Stoch
view post Posted on 16/5/2009, 12:21




Pofessor Losurdo, ringraziandoLa anticipatamente per la risposta, vorrei sottoporLe questa domanda:

In questi anni c'è stata una presa di coscienza sulla questione delle Foibe la quale, secondo me, è mossa più che altro da una esigenza di "bilanciamento propagandistico" delle varie tragedie commesse sotto le ideologie e che hanno colpito il XX secolo, più che da un reale coinvolgimento emotivo e umano per la tragedia in sè. Ovviamente il tutto è riconducibile a quel bilanciamento propagandistico di cui parlavo prima e che va a sposarsi con le ovvietà bambinesche da: "sì ma il Comunismo un certo numero di orrori, sì ma il nazismo e il fascismo un certo numero orrori". Quello che vorrei capire io, con il senno di poi e con la serenità che dovrebbe portare ad una ampia ed equa riflessione storica; cosa che, francamente, riesce a pochi, sia a destra come a Sinistra: la tragedia delle Foibe, dai sostenitori del "bilanciamento propagandistico" appunto, la si vorrebbe annettere ad una certa ambiguità del PCI sulla questione stessa; per carità, non escludo che questa ambiguità sia frutto di una reale collaborazione tra certi apparati del PCI e i titini - ricordo comunque, che anche moltissimi Comunisti giuliani finirono per rimanere vittima delle Foibe -. Però il punto che vorrei chiarito è: perchè non mettere in conto anche le "colpe" e le omissioni volute dai Governi italiani - non certo Comunisti -, propio per salvaguardare una certa "Ragion di Stato", propio perchè in piena Guerra Fredda Tito poteva rappresentare un alleato Comunista in funzione antisovietica? Non crede che "moralmente" l'apparato democristiano, o comunque lo Stato tutto, abbia avuto più responsabilità del PCI in riferimento all'omissione di questa tragedia in tutti questi anni?

Grazie.
 
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domenicolosurdo
view post Posted on 19/5/2009, 19:56




Le foibe sono la reazione tragica e criminale a un regime, quello fascista, che ha considerato e trattato gli slavi alla stregua di Untermenschen, di sotto-uomini da decimare o schiavizzare.
Per il resto, non c’è dubbio che negli anni della guerra fredda la Jugoslavia di Tito ha potuto godere in Occidente di un trattamento di riguardo anche sul piano ideologico e storiografico: il tutto, ovviamente, in funzione antisovietica. A garantire tale trattamento di riguardo non è stato solo l’«apparato democristiano» e non si tratta solo delle foibe. Nelle Origini del totalitarismo Arendt tace sui campi di concentramento in Jugoslavia. La ragione di tale silenzio è semplice e la spiego nel mio libro su Stalin: nel clima della guerra fredda conveniva sorvolare sui campi di concentramento che vedevano gli «stalinisti» non come carnefici bensì come vittime, mentre il carnefice era rappresentato da un paese in quel momento di fatto alleato dell’Occidente.
 
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1 replies since 16/5/2009, 12:21   351 views
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