Generale Stoch |
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| Pofessor Losurdo, ringraziandoLa anticipatamente per la risposta, vorrei sottoporLe questa domanda:
In questi anni c'è stata una presa di coscienza sulla questione delle Foibe la quale, secondo me, è mossa più che altro da una esigenza di "bilanciamento propagandistico" delle varie tragedie commesse sotto le ideologie e che hanno colpito il XX secolo, più che da un reale coinvolgimento emotivo e umano per la tragedia in sè. Ovviamente il tutto è riconducibile a quel bilanciamento propagandistico di cui parlavo prima e che va a sposarsi con le ovvietà bambinesche da: "sì ma il Comunismo un certo numero di orrori, sì ma il nazismo e il fascismo un certo numero orrori". Quello che vorrei capire io, con il senno di poi e con la serenità che dovrebbe portare ad una ampia ed equa riflessione storica; cosa che, francamente, riesce a pochi, sia a destra come a Sinistra: la tragedia delle Foibe, dai sostenitori del "bilanciamento propagandistico" appunto, la si vorrebbe annettere ad una certa ambiguità del PCI sulla questione stessa; per carità, non escludo che questa ambiguità sia frutto di una reale collaborazione tra certi apparati del PCI e i titini - ricordo comunque, che anche moltissimi Comunisti giuliani finirono per rimanere vittima delle Foibe -. Però il punto che vorrei chiarito è: perchè non mettere in conto anche le "colpe" e le omissioni volute dai Governi italiani - non certo Comunisti -, propio per salvaguardare una certa "Ragion di Stato", propio perchè in piena Guerra Fredda Tito poteva rappresentare un alleato Comunista in funzione antisovietica? Non crede che "moralmente" l'apparato democristiano, o comunque lo Stato tutto, abbia avuto più responsabilità del PCI in riferimento all'omissione di questa tragedia in tutti questi anni?
Grazie.
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